Medici Contro la Tortura offre assistenza e cura alle vittime di tortura e di trattamenti inumani e degradanti, provenienti da qualsiasi paese del mondo.
Torturare non significa solo voler estorcere una confessione; lo scopo è anche annientare la persona, mettere a tacere una voce e una storia. La situazione di chi ha subito tortura e trattamenti inumani e degradanti è tanto peggiore quanto meno restano leggibili sul suo corpo i segni delle sevizie. È questa l’opera del torturatore: erigere una barriera d’incomprensione fra il torturato e la comunità che lo accoglie. La tortura, infatti, è tanto più devastante quanto più è incomunicabile. Il complice più raffinato del torturatore è il silenzio. Il silenzio circostante e, soprattutto, il silenzio indotto nella vittima. Per questo curare una vittima è innanzitutto ridarle parola, in tutta l’ampiezza semantica del termine. Riprendersi la parola, per raccontare e raccontarsi, rappresenta per la vittima l’unica via praticabile per ri-accedere al regno dell’umano da cui i torturatori la hanno brutalmente estromessa.
Questo è l’obiettivo del lavoro di MCT: ridare la parola a chi è stato perseguitato per le proprie idee, per la propria identità (etnica o nazionale, di genere, etc.), per la propria fede religiosa o condizione sociale, per la propria identità di genere o è stato offeso nella propria dignità di essere umano.
In osservanza dei suoi intenti statutari, Medici Contro la Tortura si prende cura di persone che portano nel corpo e nella mente le conseguenze delle violenze subite nei paesi di origine, durante il viaggio (che mette spesso a rischio la loro vita) e in Italia (che troppo spesso non offre condizioni minime di accoglienza). Fronteggia i bisogni primari della persona, offrendo assistenza medica, psicologica e sociale. Promuove una presa in carico globale e a lungo termine finalizzata alla riabilitazione delle vittime più vulnerabili. Lavora in rete con altre associazioni dedicate all’assistenza specifica a rifugiati. Promuove l’accesso ai servizi socio-sanitari da parte delle vittime. Documenta e denuncia la realtà attuale della tortura, che viene praticata sistematicamente in molti paesi, anche se oggi tutte le nazioni del mondo ufficialmente si dichiarano contrarie a questo genere di abusi.